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14° Stazione:

La sepoltura di Gesù

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Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23, 52-56)

 

[Giuseppe] Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.  Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto.  Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato.  Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.
 

Meditazione

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Una intensa calma, silenzio e profonda quiete avvolge ogni cosa: tutto è compiuto. Solo un momento, perché la madre possa stringere, un attimo ancora, il Figlio tra le braccia e poi occorre affrettare i riti della sepoltura perché è la parasceve; con coraggio i pochi che gli sono rimasti fedeli e Nicodemo, ne chiedono il corpo per la sepoltura, ultimo atto della sua condivisione della nostra natura umana. Il suo corpo è posto nel sepolcro: è il seme della vita nuova, che per portare frutto deve essere gettato sotto terra. Il Messia non salva “dalla” morte, ma “nella” morte.

Splendono ormai le luci del sabato, la luce che annuncia il giorno nuovo, il giorno primo e ultimo in cui Dio porta a compimento la sua opera:

“Oggi una tomba racchiude colui che tiene in sua mano il creato, una pietra ricopre Colui che copre i cieli colla sua virtù. Dorme la vita, trema l’Inferno e Adamo è sciolto dalle catene. Gloria alla tua economia! Per essa, dopo aver tutto compiuto, ci donaste il sabato eterno colla vostra santissima Risurrezione dai morti […] A lui gridiamo: Risorgete o Dio, giudicate la terra […] giacete e dormite come un leone: chi vi risveglierà o Re? Risorgete dunque per vostro potere, Voi che per noi vi siete consegnato alla morte. Signore, gloria a voi!!” (Euloghetaria resurrezionale)

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