5° Stazione:
Gesù è flagellato
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 27,27-31)
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: "Salve, re dei Giudei!". Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
Meditazione
Soldati che percuotono un innocente, che sfogano su di lui gli istinti più bassi; uomini servili che hanno bisogno di manifestare le proprie insoddisfazioni e cercano rivalsa colpendo chi non può difendersi. Ancora una volta ad emergere è la nostra natura umana, che alterna servilismo al potente e rivalsa sull’indifeso. Nessuno interviene in suo favore e Gesù si mostra in tutta la sua vulnerabilità: in silenzio, non oppone alcuna resistenza, ma come uno specchio ci rimanda alle nostre azioni perché, riconoscendo le nostre colpe, accettiamo la sua salvezza.